Oltre agli svantaggi autoevidenti nella condizione della donna single (tipo che non c'è mai in giro nessuno disposto ad aprirti un vasetto quando ne hai bisogno), se ne generano poi tanti piccoli altri che non si crederebbero così fastidiosi, se non si presentano tutti ad esempio all'interno della stessa settimana!
Una delle cose più fastidiose è quando all'improvviso le amiche non-single iniziano a intrattenere quelle conversazioni che si svolgono come se tu non fossi lì. "Ma tu non avresti mica qualcuno da presentarle?", "Mah, non mi viene in mente nessuno che faccia al caso nostro...", "Ma dai, tra gli amici del tuo moroso...". Roba che ti viene la tentazione di fare le boccacce mentre parlano per vedere se davvero sei invisibile!
Poi ci sono quelle che non ci credono che si possa essere single, e ti chiedono in continuazione "C'è qualcuno?" "Ti sei innamorata?" "Ma ci sarà qualcuno che ti piace?". Ecco, questa tipologia corrisponde poi di solito con il tipo o della pettegola, alla quale varrebbe la pena di rispondere "Se anche fosse non lo vengo certo a dire a te, che se no il tempo di voltarmi e trovo gli annunci sul giornale", o il tipo di quella che si sente di dare consigli, dalla quale però di solito non vogliamo riceverne!
C'è inoltre la categoria di quelle che decidono di prendere inziative per te (non serve chiedere niente...) e ti fanno proposte: "Dai che ci iscriviamo a un corso di ballo!" "Ma da quando mi conosci, quante volte mi hai visto ballare?!" "Mai, ma vedrai che ci divertiamo" "Ma poi, scusa a ballare ci dovremmo andare io e te? Sarà contento tuo moroso, visto la gente che di solito affolla questi corsi..." "ma dai, io lo faccio per te!" (W l'altruismo!).
Ma una delle cose peggiori in cui sono incappata in questi giorni sono le persone che hanno deciso che tu sei fatta per stare con qualcuno che loro conoscono. La prima mossa è farvi incontrare, e lì può pure essere che il destino le aiuti (maledetto!) e incrociate suddetta persona con il tale che ha deciso essere l'uomo giusto per voi. Fin qui poco male, quando siete per strada è facile uscirne con un "Scusa, sto andando in un posto, tanto piacere anche per me, ciao!". Un po' sbrigativo, ma di sicuro non maleducato. Poi si lascia passare un po' di tempo e si spera che la memoria diventi labile per tutti... Senonchè, questa persona ti chiama per scopi decisamente professionali (ripetizioni a sua figlia) e tu non contempli minimamente la possibilità di inganno, finché arrivata a casa vedi comparire anche il figlio, che per inciso è la persona con cui dovresti aver praticamente ormai deciso di passare la tua vita (o almeno i giorni migliori). A quel punto pensi che sarebbe intelligente fare semplicemente il tuo lavoro e limitarsi ai rapporti di cortesia. La cosa sembra funzionare e finito al tua lezione ti avvi verso la porta, ovviamente sai che dovrai salutare, ma speri sia indolore. E invece no, perché in quel momento ti guardi intorno e ti scopri accerchiata letteralmente: c'è l'artefice della trappola, il malcapitato, la sorella (alla quale hai appena fatto lezione), e anche il gatto (che per la cronaca è anche una bestia di un certo peso, se decide di attaccare lui per primo, non avrai scampo!). Sorridono tutti e cercano di coinvolgerti in una conversazione, a quel punto non rimane che individuare un punto di fuga, e con il miglior sorriso a disposizione, darsela a gambe!
Sei ancora sollevata di esserne uscita viva, quando una comune amica ti comunica che il commento a questa scena è stato "è troppo timida!". Certo, sono troppo timida, non sono stata accerchiata e soprattuto non è possibile che io non nutra interesse alcuno alla (in)felice unione, certo che no, sono troppo timida...
2 commenti:
Come ti capisco! Sappi che fino alla tenera età di 32 anni (cioè due anni fa), io ero un’orgogliosa single che però non sapeva più che inventarsi per evitare scene simili a quelle esilaranti, che tu hai così ben descritto nel post. Passi per la nonna di una certa età che, ad ogni festività comandata, se ne veniva fuori con un «Chissà quando mi farai aggiungere un posto a tavola!... Forse morirò senza veder realizzato questo desiderio!». Passi, solo perché c’è la giustificazione dell’età, però era pesante… E vogliamo parlare dei «Ma tu ancora nessuna novità? Ancora sola?... Eppure sei carina, simpatica… Però ti trovo bene…» Insomma, non sei tanto sfigata come altre che girano accoppiate, però mi sembra che tu la stia prendendo bene sta disgrazia. Mai nessuno che abbia preso in considerazione il fatto che, forse, non nutrivi interessi particolari per nessuno e stavi talmente tanto bene da sola che ‘sta grande esigenza d’accoppiarsi, perché a una certa età va fatto, non ti sfiorava. Poi è successo che il signor valigiesogni si è trasformato da miglior amico al mio fidanzato («Ah, ma allora lo vedi che c’era qualcuno?!», e tu vaglielo a spiegare che siete stati amici per una vita e basta, solo AMICI) e che, in men che non si dica, siamo passati dall’amicizia, alla convivenza, al matrimonio. E sono diventata il soggetto da portar come esempio per i casi più disperati: «Noo! Non ti preoccupare! Troverai anche tu qualcuno prima o poi. Pensa, persino Barbara s’è sistemata!». È sì, che soddisfazione! Ma una tazzina di affari suoi non se li fa mai nessuno in questo Paese?!
Goditi la tua singletudine!
Un bacio
Grazie Barbara,
in effetti essere portata come esempio è davvero poco delicato...
Il punto è che se vogliono fare le cose a mia insaputa, almeno ci vuole un po' di stile...
si sopporta, si sopporta...
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