"E' un problema di competenze!". E io ho pensato: esatto!
Ecco cosa mi si scatena dentro quando vedo la pubblicità di "Quinta Colonna", o quando le mie orecchie captano un commento di troppo da Bar Sport nel luogo in cui lavoro.
Abbiamo accesso a tutte le informazioni, e pertanto ci sentiamo immancabilmente tuttologi. Siamo in grado di dare opinioni sui problemi più comuni e sulle cose più complesse.
Per cominciare, siamo tutti dottori! Conosciamo i rimedi a "quasi" ogni male, e dei dottori, non sappiamo che farcene. Poi, siamo tutti politologi, alcuni anche ferrati in ambito economico. Sappiamo cosa andrebbe tagliato, cosa ridotto, cosa aumentato, a chi e perché. Certo, siamo anche tutti abilissimi sportivi, siamo dei commissari tecnici durante i mondiali di calcio, ed esperti sciatori durante le olimpiadi invernali, noi siamo in grando davvero di dire chi andava messo in campo, e in quale momento della partita. Siamo anche (serve dirlo?) arbitri infallibili, che vedono anche oltre la moviola. Sappiamo valutare se il prezzo di un prodotto è giusto o meno, basandoci semplicemente sul nostro istinto, e per cosa vale o non vale la pena pagare. Siamo critici cinematografici infallibili, se un film non ci piace, l'oscar non lo meritava, e basta. Siamo critici letterari, e sta a noi decidere se Dante era un genio o un morto di fame, e lo stesso vale per qualsiasi altro essere umano che prenda in mano una penna. Siamo più esperti di architetti geometri ingegneri e muratori, noi sì che sappiamo come si tira su un muro, figurarsi un ponte.
Allora è facile capire che se siamo competenti su tutto, non ci serva nessun esperto, non ci occorra nessuna persona che abbia una specifica competenza.
Uno dei primi insegnamenti di letteratura che ricevetti all'Università è più o meno riassumibile così: "non mi interessa la vostra opinione sui romanzi che leggeremo, la vostra opinione non conta perché non è per voi che questi autori scrivono e non siete voi che potete dire se è bello o brutto."
Da qualche settimana dò ripetizioni di letteratura inglese ad un ragazzino e dopo ogni analisi del testo gli ricordo che quando fa un affermazione la deve motivare. Non può semplicemente dire "la figura della donna è descritta in modo negativo", mi deve spiegare su cosa si basa per fare una tale affermazione. Quando fa qualsiasi altra affermazione la deve spiegare, su base scientifica possibilmente (fatti).
Perché in quanto esseri umani nulla ci vieta di avere un'opinione, ma in quanto esseri umani siamo dotati di un cervello, che va inserito prima di esprimere quell'opinione a voce alta.
2 commenti:
Quindi, quando non so perché una cosa mi piaccia tanto (e mi capita) è perché sono pigra nel cercare una motivazione? Mumble, mumble... fammici pensare un po'...
Barbara, ma sei tu?!
Le opinioni si possono avere ed esprimere, ma prima di un insindacabile giudizio bisognerebbe capire se siamo davvero competenti per esprimerlo...
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