mercoledì 8 agosto 2012

Quel che conta è partecipare!

Ogni tanto, ho dell'umana comprensione... Umana proprio! Perchè è umano essere deboli, è umano essere imperfetti. E nessuno può davvero dirsi umano se non è stato una volta sopraffatto dalla sensazione di impotenza, di infinita piccolezza, di non farcela. E in quei momenti non ci pensi a quanto può essere d'aiuto quella pacca sulla spalla, quel sorriso, quella sensazione che se anche non ce la farai, le persone che ti sono vicine continueranno ad esserlo.
Io ho avuto un periodo pessimo con gli esami universitari e ricordo una frase di mio padre: "Il peggio che ti può succedere è che ti boccino!" Ero stupita che non capisse che proprio quella paura mi creava ansia e ora capisco che proprio per quello mi rassicurava così. Ridimensionava.
Mi faceva vedere il mio mostro per quello che era realmente, difficile, sì, ma non mortale! E allora potevo affrontarlo sapendo che non finiva tutto in caso di sconfitta.



Forse (nè io nè voi possiamo saperlo), nessuno ha aiutato Alex Schwarzer a ridimensionare, nessuno gli ha detto che poteva arrivare secondo, anzi, magari si son messi proprio tutti a dirgli che doveva arrivare primo. E allora quel mostro è cresciuto, invece di ridimensionarsi.
E adesso vederlo piangere davanti alle telecamere non mi dà soddisfazione, anzi. Penso che sì " ha fatto tutto da solo", nel senso che nel momento in cui aveva più bisogno di una mano nessuno gliel'ha tesa per dirgli "son qui". Davanti alle telecamere oggi sembrava proprio un ragazzino, più giovane ancora di quel che è già. E sembrava anche divorato da quel mostro che nessuno lo ha aiutato a ridimensionare.
Perchè una gara si può anche perdere, ma questo forse ai nostri giovani atleti olimpici, non glielo dice nessuno...