martedì 31 luglio 2012

Italian women do it better!!

Foto from Flickr

Ho iniziato l'ennesima esperienza di community online. Questa volta però non per svago, divertimento o sfogo, ma per mettermi un po' più alla prova. Ecco tra l'altro perchè questi lidi ne hanno risentito...

Dico esperienza di community, perchè all'inizio pensavo semplicemente di essermi iscritta all'ennesimo sito, che ha un impostazione social, e quindi devi darti da fare, farti vedere... solite cose! Il team di italiani (o forse dovrei dire italiane visto che sono per la maggior parte donne) che ho trovato però già di per sè rappresenta una community particolarissima, fatta di gente gentile e disponibile che sembra non abbia altro da fare che aiutare te! Così tanto, che ti senti in dovere di contraccambiare, di renderti utile in qualche modo!!
Quando si è presentata l'occasione anch'io ho fatto la mia parte! E ora si chiede un passo in più. Il sito è una piattaforma americana, e visto l'aumento di utenza italiana, gli admin hanno deciso di iniziare a tradurlo, per farlo hanno chiesto la nostra assistenza, di addetti ai lavori e non. Ci ho pensato un po' e poi mi sono unita al progetto. Come me molte altre, e in poco tempo la mole di lavoro che abbiamo portato a termine è stata davvero molta. Così tanta che gli admin si sono complimentata perchè in nessun altra esperienza di traduzione precedente gli era capitato di trovare dei team che lavorassero così tanto (sottolineo che nessuna di noi è pagata per questo lavoro).

Riflettevo su questo: in questa piccola fetta di internazionlità, noi italiani stiamo facendo la figura di quelli che lavorano di più, meglio, e si impegnano di più. Allora, non è vero quello che ci hanno raccontato, che siamo sempre gli scansafatiche di turno, allora è possibile dare un'immagine diversa di noi. Allora è possibile credere di poter fare le cose diversamente.

Altra cosa che mi ha impressionato: a dare questa immagine è stato un gruppo formato praticamente da sole donne.

domenica 22 luglio 2012

Quella forza...

"Amor ch'a nullo amato amar perdona"

...e poi ti dicono che la lingua italiana nella sua evoluzione è cambiata in minima parte. Vi sfido a tradurlo in italiano moderno senza aver mai sentito la spiegazione di questo verso. Forse il verso più famoso di tutta la letteratura italiana!
Comunque il punto è che dice una cosa non vera:
"Chiunque sia amato, non può che ricambiare questo sentimento di amore"

No, non spiegatemi che qui Dante sta parlando del vero amore, quello con la A maiuscola, con la M maiuscola. Quello con la doppia M. Quello per cui Francesca è finita nel girone dei lussuriosi. Non spiegatemelo, dicevo, perchè lo so. Ma lo stesso, non vale, non funziona.
Partiamo da prima dell'amore, partiamo dalle relazioni che si instaurano tra un uomo e una donna (non me ne vogliano, ma posso già parlar poco di ciò di cui ho esperienza, figuriamoci di cui non ho esperienza alcuna!!). Beh è un tale crogiolo di ormoni, chimica, anima e sentimento... che uno poi non lo sa se quello è Il Vero Amore. Sa che c'ha del mal di stomaco diffuso, sa che sorride in maniera ebete... e ad un certo punto magari purtroppo sa che soffre di una sofferenza immane.

No, perché, mettiamo anche che i feromoni ci stiano... Se però lui si scaccola davanti a te, non c'è feromone che tenga! Mettiamo che ti regali un mazzo di rose, ma se lo guardi come guarderesti un cagnolino lasciato fuori dal supermercato, non durerà a lungo. E così sarebbe anche semplice... sì, o no! Niente che vada più in là!
Ma in realtà non tutte le cose vanno così lisce, non si scaccolano al primo appuntamento, no, ma dopo quando hai già firmato il mutuo per comprarci una casa insieme, e non te ne accorgi subito che la tenerezza che provi è quella per il sopracitato cucciolo, perché con tutte quelle frasettine romantiche a pranzo e a cena, ti aveva talmente stordita che non ci ragionavi un granché bene.
E così succedono cose stranissime nelle suddette relazioni, tipo che dopo dieci anni di onoratissimo fidanzamento lui si renda conto che in fondo in fondo lei non gli piace davvero (l'acume non era il suo forte, o è un tipo molto riflessivo). Succede che lei una mattina si sveglia e pensa che il suo posto non è lì, non in fianco a lui e butta a mare matrimonio, luna di miele, e progetti di invecchiare assieme, nel tempo di fare una valigia.
Insomma succedono delle cose che nel momento in cui avevi pensato "E' lui!/ E' Lei!" non avresti mai creduto possibili, e quel che ti resta da fare è arrenderti davanti all'evidenza di aver condiviso i tuoi pasti e molte ore della tua vita con qualcuno, che manifesta quantomeno i sintomi di una sindrome bipolare fulminante.
Ecco io non me la so immaginare la giornata di quello/a dei due che è mediamente normale (per distinguerlo da quello/a a cui a cui hanno appena diagnosticato il disturbo bipolare), che si trova davanti a una di queste o simili possibilità. Come minimo ti fai fare una visita psichiatrica, perché pensi che sia colpa tua non aver notato che la persona che ti stava a fianco era un emerito/a deficiente. O forse i tuoi sensi erano ottenebrati dagli amorosi sensi?
Insomma, oltre al danno ci perdi anche in autostima!

Poi per fortuna ti trovi davanti a persone che allo scatenarsi della bufera, si avvicinano con passo deciso al timone della barca e lo prendono in mano. Magari la direzione non la sanno, e non sanno neanche se la barca potrà davvero affrontare la tempesta a cui stanno andando incontro. Però stanno lì e cercano con tutte le loro forze di tener saldo il timone. E a guardarle non puoi far a meno di pensare che le loro braccia non ti erano mai sembrate così forti, e che il loro sguardo non ti era mai sembrato così deciso come in questo momento. E continuando a guardarle pensi che dev'essere una fatica incredibile stare lì, davanti a tutta quella tempesta, e che in effetti non ci si può avvicinare per dare una mano, perché quello è il loro mare. E ti vien da pensare che se una volta nella vita ti capiterà di inoltrarti così tanto in mare aperto da trovare una tempesta come quella, vorrai avere il coraggio che sta avendo lei, di prendere in mano il timone per portare la barca fuori da tutto quello che sta succedendo intorno.
Ecco, io ho un'amica così, che sta cercando di portare la sua barca fuori dalla tempesta, e io non vedo l'ora di riabbracciarla a riva, per spiegarle che donna eccezionale sia.

Amor ch'a nullo amato amar perdona
mi prese del costui piacer sì forte
che come vedi ancor non m'abbandona