domenica 22 febbraio 2015

una carezza

Bussare a quella porta è un gesto che ho fatto e ripetuto per anni senza pensarci, e ora ha il sapore quasi di una cosa lontana. Entro, mi accoglie un sorriso e uno sguardo che so capire, e dice. "siediti, aspetta che non posso interrompermi adesso". Mi siedo nella mia piccola aula, e aspetto che il mio professore finisca di fare lezione a una ragazza che occupa uno sgabello strano (ma dove sono finite le sedie rosse) in un posto che è stato mio per 10 anni.
La ascolto e la mia mente vaga tra la musica, i gesti di lei, la nostalgia, e mille altre cose.
Usciamo, perché devo parlargli, chiude la porta sul corridoio, io raccolgo i pensieri per la richiesta che devo fare e sto per iniziare a formularla quando
"ma tu, stai bene?"
Rimango ammutolita. Forse è banale, ma non me lo aspettavo, e non riesco a rispondere che un banale "sì, bene." Ma per un minuto il tempo si è fermato, quelle poche parole sono state per me un po' come una carezza, tenere e inaspettate. Mi hanno sollevata, e hanno spazzato dalla mia testa tutte le cose che stavo pensando di dover dire, lasciandomi un vuoto piacere.

domenica 8 febbraio 2015

Ispirazione

L'altra sera hanno fatto ingresso nella mia classe due ragazze che non avevo ancora visto.
"Buonasera!"
"Buonasera, lei è... la prof. d'Inglese?"
"Sì, sto aspettando la seconda"
"Ok, allora siamo nel posto giusto!"
"Voi siete?"
"Siamo S.C. e E.Z."
"Ah, sì siete in elenco, però avete l'esonero per inglese, lo sapete, no?"
"Sì, sì, ma vorremmo frequentare comunque!"
Avranno vent'anni, hanno già un diploma e si sono iscritte nuovamente a scuola mentre cercano un lavoro. Le mie lezioni le potrebbero saltare, ma hanno deciso di venire. Una delle due ha passato un anno in Inghilterra, e mi ha detto "Sì, ma non l'ho mai studiato bene, e adesso se posso vorrei ripassare anche la grammatica."

Quando sento le statistiche alla televisione e vedo certi programmi penso che ci vogliono vendere davvero un paese che non siamo. Non siamo il paese dell'isola dei famosi e di amici di maria de Filippi. E i ragazzi di vent'anni non sognano di fare le veline o i tronisti. Però non hanno neanche tutti gli stessi sogni e aspirazioni, ma ad ognuno di loro è stata fornita un'"ispirazione diversa", e quelli a cui è stato detto che possono fare poco della loro vita sono vittime. Sono vittime di cattivi maestri (dentro e fuori dalle aule di scuola) che dovrebbero essere tenuti lontani da giovani menti che hanno bisogno che si dica loro che possono diventare migliori di quel che pensano di essere...