giovedì 28 aprile 2011

I pezzi grossi...

Mattinata in Biblioteca:

"Buongiorno, vorrei sapere se avete un libro."
"Mi dispiace, ma si sono momentaneamente bloccati i computer, e non riusciamo neanche noi a fare le ricerche a catalogo. Spero che la rete si sblocchi al più presto."
"Posso dirle il libro, e chiamo nel pomeriggio per sapere se lo avete?"
" Va bene, mi dice il titolo e l'autore?"
"L'autore è XY il titolo e WZ!"
"Va bene, me li segno, mi dice anche il suo nome?"
"Sì, mi chiamo ... (cognome), Procuratore della Repubblica."
"Ah, lei di nome fa Procuratoredellarepubblica... che strano nome, mai sentito da queste parti!"

Confesso, non ho risposto così, ma avrei tanto voluto!!

martedì 12 aprile 2011

Le Beatrici, Benni


Attirata, lo ammetto, dalla copertina. Ma sì, perchè in fondo al detto "dont judge a book by the cover" non c'ho mai davvero creduto! Colori che hanno attirato il mio sguardo, un immagine divertente di una donzella medievale che ha tra le mani dei tarocchi animati. Poi il titolo: Le Beatrici. Dante si sa, è un misogino d'altri tempi, con Beatrice c'ha fregate un po' tutte, e a me, per dire, era sempre piaciuta di più Francesca, così vera così piena d'umane passioni. L'autore? Stefano Benni, un nome noto, ma io, confesso, ho letto "La compagnia dei Celestini" quasi per sbaglio. Mi è piaciuto, sia chiaro, ma per dire che non è un autore che frequento.
Giro il libro, che la quarta di copertina è sempre fonte di inoformazioni importanti. "Otto monologhi per voce femminile." Il teatro mi piace, fatta.

Un libro minuto che si esaurisce in un viaggio e mezzo in treno, e forse quando l'ho comprato avevo bisogno proprio di quello. Ci son dentro delle donne un po' strane, alcune fanno sorridere,

Oh, lo dico a voi in confidenza. Io a quello non lo sopporto.
Mi ha visto la prima volta che c'avevo otto anni, lui nove, mica mi ha detto "si gioca insieme, ti regalo un gelato...", no c'ha fatto dieci poesie di duemila versi, il piccino.
[...]
Va be', ma io sono una donna, mica una serenata...
[...]
A diciannove anni al Medioevo si è già in anticamera da zitelle. Mica si ha il lifting e l'aerobica, noi.
[...]
Perchè nel Medioevo , belline mie, se non si va d'accordo con babbo e mamma mica ci si impasticca, mica si va all'estero con l'Erasmus, mica si va dallo psicanalista, mica in college. Noi si va di corsa in convento, capito?


Poi c'è una ragazzina che forse forse si può incontrare davvero in giro, mah, spererei di no, ma pare uscita dall'ultimo romanzo di Moccia, e per tutto il tempo che è in scena parla al telefono.

...guarda, la vita ha proprio il telecomando, non sai mai quale tasto premerà, se un horror o un harmony...
[...]
Allora capisci, cazzo! Questa è incultura, è ignoranza confondere le Barbie con le Winx, è come confondere Raul Casadei con Raul Bova cazzo

Una feroce presidentessa, non si capisce di cosa, che dispone delle vite altrui, e mostra tratti di cannibalismo.
Una suora un po' repressa e un po' assatanata che ogni tanto tira fuori un "maligno" da sè stessa.
C'è una donna che attende e nella sua attesa vive, e parla.
C'è anche una vecchia, cattiva (o forse...) che ricorda con dolore un tempo che è finito e inveisce contro il suo stesso essere vecchia.
E poi c'è un'altra vecchia, che sogna, e forse vola...
Infine c'è una donna lupo, che spiega i guai di dover nascondere nel proprio corpo una bestia un po' scomoda.

Il naso ad esempio ci si abitua, è sempre un po' umido ma l'olfatto aumenta, è un potere inebriante, e i denti insomma... basta lavarli sempre e smussarli con una limetta e poi tenere la bocca chiusa, si assume un'espressione seria, un po' altera, professorale.
[...]
Ma ho delle regole. Come voi umani mi mangio la parte del mondo che mi spetta. [...] Io non sbrano bambini, è la prima regola del buon licantropo [...] ... e le donne no, solidarietà femminile... anche se certe ministre...[...]
Lo so cosa volete sapere. La mia vita... sentimentale. Be', è complicata. La vostra è semplice?

A inframezzare questi ritratti ci sono poesie che è difficile descrivere, un paio di tango e una canzone, che avrebbe dovuto cantare Fabrizio de Andrè se non fosse andato a "suonare altrove", come spiega l'autore nella nota finale.

Questa Beatrice qui, a differenza di quella di Dante, ha i piedi più che per terra, e in fondo son tutte Beatrici, forse perchè son tutte vittima di uno stereotipo, di un riquadro, di una casella, alla quale devi star dentro per non diventare poi una bestia strana e terribile, tipo un licantropo...
Be' io questa lettura me la son goduta, non so se siete lettori di Benni, o che, ma mi sento pure di consigliarvela, se avete un viaggio in treno non troppo lungo!

martedì 5 aprile 2011

In che anno siamo?!

Nel 2011 io prendo un treno per farmi riconsegnare le pagine della mia tesi portata a correggere, e quando entro il prof. mi chiede se dovevo portare io qualcosa a lui, o doveva restituire lui qualcosa a me. (dubbio che avremmo evaso con un'e-mail, dato che siamo nel 2011...)

Lui, che viaggia molto, e "devo essere in più posti contemporaneamente" (conosco un altro che ha questo problema..uhm.. chi... ah sì! Il Padreterno!), e "mi sa che ho perso i suoi fogli, sa?!" (beh nel 2011, dato che glieli avevo mandati via mail, sarebbe bastato riaprire la mail e riscaricare l'allegato, o mandarmi una mail in cui mi dice che non li trova e io, nel 2011, glieli ristampavo con la mia stampante a pedali e glieli riportavo, a mano, s'intende!)

Poi osservo la sua scrivania e vedo il pacco di fogli con la mia scaletta in calce e dico "ma... non sono questi?!" (vorrei sottolineare che erano al centro della scrivania ben in mostra), "ah sì, pensavo proprio di averli persi!" (nel 2011, mi pare abbiano inventato anche gli occhiali... ma dovrei controllare...)

Pensando di fare un favore a me stessa colgo la palla al balzo e dico "visto che non li ha ancora letti e io ieri rileggendoli ho trovato degli errori, possiamo fare che apporto le correzioni che ho trovato da sola e glieli riporto?!", "certo, me li metta nella pigeonhole!" (in cartaceo ovviamente, perchè io, nel 2011, porto i fogli di carta al mio prof, che lui ha solo un mac e una stampante laser in ufficio, vuoi mettere come vengono meglio stampati con la mia stampante a pedali?!)

Solo dopo essere uscita dall'ufficio mi ricordo che i computer del dipartimento non hanno word, hanno solo word-viewer, programma con cui leggi ma non modifichi, certo nel 2011 noi studenti possiamo leggere tutti i file del mondo ma modificarli... no! Quindi mi fiondo in copisteria dove chiedo alla commessa se oltre a stampare non posso anche modificare il file. Lei mi guarda incuriosita e chiede "ma non ti conviene modificartelo su un computer dell'università e poi venire a stamparlo?!"(Come glielo spiego adesso che nel 2011 un banale programma come word non è compreso nella suite di software a nostra disposizione?!)

Faccio le dovute modifiche, stampo, riporto, metto nella pigeonhole, e incrocio il mio prof per le scale "Mi dispiace per questo inconveniente!", ma si figuri in fondo stamattina ho preso un treno per portarle dei fogli di carta che ho fatto stampare a pagamento in una copisteria del centro, come potrei dire di aver buttato via del tempo e dei soldi?!

P.S. Capito perchè poi non ho il tempo di scrivere un post decente?!