lunedì 11 maggio 2009

Baricco legge Melville

ieri sera da Fazio, e io come sempre incantata, incollata davanti al televisore. Dice sempre qualcosa che non hai pensato, e questo lo rende un genio, ti fa notare un particolare che tu non prenderesti mai in considerazione. E racconta libri e scrittori come nessuno.

E ti vien voglia di leggere tutto Melville in un giorno, di correre in libreria, e andare a comprare Moby Dick. E poi ne legge un pezzetto, e senti, che quel rumore lì ti è familiare, che, se come me hai letto praticamente ogni cosa uscita dalla sua penna, quelle parole lì non sono nuove per le tue orecchie.

E ti convinci ancora di più che è un genio, perchè in un mondo in cui tutto è già stato scritto, tradotto ed elaborato, lui sa scrivere parole che parlano ancora, e parlano di libri.

10 commenti:

Mario l. ha detto...

Se ancora non l'hai preso Moby Dick, non lo prendere. Probabilmente Baricco avrà scelto i passi migliori perché per il resto come libro è pesantissimo.
Dopo averlo letto ti posso assicurare che si divide in:
45% - pseudo trattato di cetologia;
35% - pseudo trattato sulle baleniere;
15% - citazioni bibliche (riprese spesso a palate)
5% - trama vera e propria.

Sul serio, solo pochissimi capitoli sono riservati alla storia.
Meglio il Conte di Montecristo per la categoria "grossi mattoni che sono diventati dei classici", anche perché il Conte è molto meglio.
Nella sua esaltazione della vendetta è moderno, attuale come pochi altri libri che ho letto.
Lento è lento, ma molto meglio...
:-D

Clode ha detto...

Se hai visto la puntata di ieri sera, avrai sentito lo stesso Baricco dire che Moby Dick è un libro troppo lungo e che solo pochissimi lo hanno letto davvero (a proposito, i miei complimenti!), che mescola insieme brani che tentano di inseguire le orme di Shakespeare, passi biblici e molte altre cose che alle volte fanno fatica a stare legate insieme.
Non riesco ad amare eccessivamente i "grandi classici", come non amo per nulla i "best seller", ma adoro il modo in cui lui riesce a descriverli e a parlarme *_*

lo so, sono di parte!!

Mario l. ha detto...

Per i best seller anche io ho una discreta avversione e quelle poche volte che ho fatto delle concessioni alla lettura mi sono pentito...
Purtroppo la puntata di ieri non l'ho vista, ma non dubito, conoscendolo, che sia stato bravo.
L'unica cosa che mi frena dall'amarlo veramente è che lui sa di essere bravo, secondo me dovrebbe essere più modesto, poi sono pensieri miei...
;-)

giardigno65 ha detto...

Vero, baricco è un affabulatore eccezionale. Mi è tornato in mente Picwick la trasmissione che faceva sui libri qualche annetto fa. Deco dire che leggeva meglio allora (o fose moby dick è proprio un libro indigesto)

Clode ha detto...

@Mario: è la seconda volta in due ore che mi sento dire che non è modesto, ma non riesco a capire da cosa lo desumiate... tra l'altro si fa vedere anche così poco in giro! è bravo e ne è cosciente, questo sì!

@giardino: io ero troppo piccola allora per restare alzata così tento da poterlo vedere, e l'ho conosciuto dai suoi libri, poi ho scoperto la sua attività in televisione ed altro. Sono d'accordo, la lettura non era delle migliori, ma ho apprezzato tantissimo la parte precedente, la spiegazione del libro!

Mario l. ha detto...

C'ho pensato un po', anche perché più che qualcosa di chiaro ed evidente, è un aura, sottile e non tanto facile da riconoscere.
Quasi tutti gli scrittori quando diventano famosi si comportano come se fosse qualcosa che non si aspettano, come dire "io racconto soltanto storie, non è che poi abbia curato la polio", che è l'atteggiamento di chi è riuscito dove centinaia di migliaia falliscono e comunque non sa spiegarsi perché e non crede comunque sia vero.
Invece Baricco si trova perfettamente a suo agio con il pubblico, con la fama, con le telecamere, con l'adorazione dei fan, che è più un atteggiamento da rock star che da scrittore.
Come dicevo all'inizio è più l'impressione generale che ne traggo, più che qualche suo comportamento particolare...
Ma tant'è...
^^'

Anidride Carbonica ha detto...

Secondo voi Baricco dove ha trovato la notizia che pochi hanno letto interamente Moby Dick? Non sono un fan di Melville, ma mi sono posto questa domanda, e non so darmi una risposta. Grazie mille.

Clode ha detto...

Non penso ci sia un sondaggio ufficiale a cui Baricco fa riferimento, ma se hai seguito qualche suo intervento, e visto il suo ultimo film sai che spesso fa riferimento ai totem della cultura, afferma cioè che ci sono una serie di opere (uno dei suoi esempi pù famosi è la Recerche di Proust) di cui tutti parlano ma pochi conoscono per esperienza diretta. Probabilmente con quell'affermazione ascrive alla categoria anche moby dick. Io non l'ho letto, e pure ti potrei dire alcune cose su questo libro, perchè è famoso, o meglio ancora è un totem.
Ho girato un po' in tondo, non so se è chiaro, se non lo è sono disposta a chiarimenti, ma va da sè che questa è solo la mia opinione!

Anidride Carbonica ha detto...

Cara Clode,
grazie per la tua cortese e celere risposta. Sei stata chiarissima. Vado vicino al vero se dico che Baricco ha espresso una sua opinione? Non conosco il tema dei totem (non ho mai letto Baricco), il caso vuole (non lo faccio apposta) che abbia letto anche la Recherche (tutta, bellissima), e, prima che qualcuno lo citi, anche l'Ulisse di Joyce: ecco, di quest'ultimo posso dire che non ho capito veramente niente di niente. Sarà un capolavoro, ma non è per me.
Quello che mi preme dire, è che per me è importante che non si idealizzino troppo le persone più in gamba di noi, anche se non si deve mai perdere di vista la necessità di imparare da loro. Grazie per la tua ... ospitalità. un saluto

Clode ha detto...

Sì, direi che si può definire un'opinione, e sì, anche Joyce è tra i totem di Baricco, così come c'è la nona di Beethoven. Io ne ho letto delle parti per un esame sulla letteratura inglese moderna, e mi trovo d'accordo sul fatto che sia sopravvalutato. Se la definizione di classico è un opera che continua a parlare alle generazioni successive, non capisco come poter mettere dentro Ulysses. Mi rendo conto che abbia definito una linea di demarcazione, questo sì, indubbiamente.

Gli ospiti son sempre i benvenuti su questi lidi!
:D