giovedì 1 ottobre 2009
a proposito di musica...
Oggi riunione degli insegnanti, per i corsi di musica, e due ore a parlare del futuro dei Conservatori in Italia, ne terranno 20? O solo 2? Ancora non si sa, pendiamo tutti dalle labbra e dalla penna della Gelmini.
Qualcuno più lucido dice che in effetti è vero, da quando i Conservatori erano diventati così tanti ( si parla degli anni '60- '70) la qualità si è decisamente abbassata, qualcun altro dice, vogliamo dare la possibilità di studiare la musica, perché a noi a dato tanto, e vogliamo dia tanto ad altri. Il direttore incalza, vogliamo dare lavoro ai giovani musicisti e allargare l'insegnamento musicale nel territorio.
Io li ascolto, confusa, lo ammetto. Non sono sicura che qualcuno debba per forza darmi la possibilità di lavorare, se non me lo merito, o meglio, non si può pensare che al diploma in Conservatorio debba equivalere un posto di lavoro. Troppo facile, bisogna pretendere qualcosa in più.
Poi, per quanto riguarda l'insegnamento a tutti, io sono per l'accesso a tutti, ma anche perché possa continuare chi ci crede e ne ha le capacità, non proprio tutti. Insomma per intenderci, io ho avuto accesso all'insegnamento della fisica, ma era ben chiaro quando la mia prof mi guardava sconsolata alla lavagna e diceva "si vede che studi eh, ma la fisica proprio non la capisci", era chiaro che non avrei mai potuto far quello tutta la vita. E non l'ho mai preteso.
Poi va detto che ci sono molte cose sbagliate nella riforma dei Conservatori, troppe cose di cui non si sta tenendo conto, troppo favore alle scuole private, e se il risultato finale deve essere che per studiare musica ci vogliono i soldi ( già adesso tra libri e strumenti è abbastanza elitaria la faccenda) non mi può piacere la direzione in cui si sta andando. Ma penso che ci voglia anche un po' di lucidità alle volte, e un po' di discernimento, da tutte le parti.
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