lunedì 15 novembre 2010

La maledizione del Giro di Vite....


Foto from Flickr

Ci sono alcune cose che non scriverò mai nella tesi, ma che sarebbero davvero curiose e ogni tanto mi chiedo anche se non sarebbero più interessanti di quello che sto scrivendo poi davvero…

Non ricordo se ne ho già parlato ma le mia dissertation si occupa di The Turn of the Screw, sia la novella di James, che l’opera teatrale del compositore inglese Benjamin Britten. Una delle prime cose che salta agli occhi analizzando la nascita delle due opere è questa:

Poco prima di iniziare a scrivere The Turn, James per ragioni mediche dovette abbandonare l’abitudine di scrivere a mano le sue opere, comprò una macchina da scrivere, per l’epoca un acquisto altamente teconologico, e dovette assumere qualcuno a cui iniziò a dettare le sue opere. Mi permetto di aggiungere una curiosità dal taglio femminista… All’inizio assunse un uomo per questo delicato compito, poi quando capì che una donna gli sarebbe costata meno, decise che una presenza femminile sarebbe stata più adeguata.

Nel 1953-4 Benjamin Britten aveva già ricevuto la commissione per una nuova opera dalla Biennale di Venezia, e si apprestava a scrivere, ma dovette interrompere per un po’ il lavoro a causa di una borsite che lo costrinse al riposo assoluto, e che fu la causa della cancellazione di molti concerti che lo vedevano anche in veste di direttore d’orchestra.

Ora, non so voi che ne pensate, ma io sono un po’ più guardinga in questo periodo e faccio attenzione a non sollevare pesi eccessivi e non fare movimenti bruschi con le braccia…

5 commenti:

baba ha detto...

Da quando mi son data seriamente alla corsa, ho il terrore da trauma alle ginocchia. “Che tipo di trauma?”, dirai tu. Che ne so!, uno qualsiasi. Metti che proprio ora che penso a gare e garette mi dovessi fermare? Giammai! Boh, Clode, saranno le fisime dell’età che avanza (la mia, che tu sei ancora giovincella!)
Baciotti e buon lavoro con la tesi!
Barbara

Lieve ha detto...

Non lasciare però che la paura ti paralizzi!!!
Stai tranquilla per la tesi, è un lavoro, è vero, ma in questo frangente sei il capo di te stessa!

In bocca al lupo :) e non stressarti troppo ;)

E comunque il tuo aneddoto dimostra anche che James era tirchio!

Clode ha detto...

Barbara: grazie! il lavoro procede come si nota dalla mia assenza...

@lieve:crepi il lupo! beh anche così non deponeva già più a suo favore come aneddoto, no?! ;-)

Roberto Oddo ha detto...

Un mio amico, a me che lo adoro, dice sempre che Britten porta sfiga. Io lo ascolto da quindici anni con amore crescente e sono ancora qui (vado un attimo a fare gli scongiuri e torno). Noto, d'altra parte, che l'11 settembre 2001 io leggevo il Guglielmo Tell di Schiller, l'11 marzo 2004 (attentato di Madrid) guardavo l'opera di Rossini... boh, ognuno ha le sue gatte da pelare con la pretesa di non essere superstiziosi! Di che cosa ti occupi, esattamente, nella tesi? Ottimo argomento, ma io sono fazioso, alla prima nota del Turn comincio ad avere i brividi :)

Clode ha detto...

Ciao Roberto, e benvenuto su questi lidi!
Mi occupo della trasposizione dalla novella all'opera, e di come Britten abbia a suo modo risolto alcuni dei problemi interpretativi che hanno tenuto occupata la critica letteraria dal 1920 agli anni '70 circa!

un po' sintetico detto così ma ti assicuro che è stato un lungo lavoro!

Io Britten lo adoro da quando (da voce bianca) cantavo "A ceremony of Carols"... quando uno è un genio, è un genio! Che porti sfiga, non l'ho mai sentito dire...
:)