lunedì 25 marzo 2013

A volte un sorriso

Foto from Flickr
Venerdì sera ero a Bologna e mi hanno portato a cena in una di quelle osterie da "Bologna vecchia". Tavoli con una semplice tovaglia bianca, i tovaglioli a quadretti che sembrano presi da un film americano, un bottiglione da due litri di rosso su ogni tavolo, a prescindere che fosse da due o da sei...
La vera caratteristica di questi posti qui, son però quelli che ci lavorano. Come da copione il cameriere è un tipo simpatico che quando entri ti chiamo "tesoro", non perchè ci prova, ma perchè chiama così tutti. Se chiedi troppe variazioni sul menù, ti avvisa che lui porta solo gli ordini in cucina, ma poi convincere la cuoca è un'altro paio di maniche... E quando gli chiedi la seconda bottiglia d'acqua ti guarda male ti avverte che l'acqua non fa bene!
Ha il grembiule legato alto in vita, e prende le ordinazioni quasi senza guardare quello che scrive, non sorride, ma ha l'aria beffarda di chi fa quel lavoro da una vita, e sa dalla faccia cosa ordineranno i clienti. Ha un accento eageratamente bolognese
La serata passa leggera, la gente intorno è allegra e l'atmosfera si scalda in fretta, così come si riempie il locale...

La mattina facciamo colazione in un bar che è anche panetteria, e oltre alle brioches buonissime, c'è anche un cameriere che ride e scherza con una signora anziana, che gli risponde a tono facendo sorridere noi e i due ragazzi che aspettano. L'accento bolognese fa la sua, ma pensi che forse c'è qualcosa di più. C'è che esistono ancora persone che la mattina si svegliano contente, perchè vanno a lavorare e che fanno il loro lavoro con un contagioso sorriso sulle labbra. E che è bello così.
E in un momento hai una punta di invidia.

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