Ci sono poche esperienze nella vita belle come sentirsi raccontare una storia. Lo sanno i bambini che ne chiedono sempre un'altra e un'altra, e non vogliono mai addormentarsi prima che sia finita. Raccontare è un'arte bellissima, adatta a pochi, sì, perchè raccontare non è leggere, è parlare guardando negli occhi, è costruire immagini, suoni, odori, e far muovere tutte queste cose insieme per far succedere qualcosa di magico. Chi racconta crea, chi ascolta vive sospeso per pochi attimi.
Andrebbe messo nella carta dei diritti del bambino, il diritto a farsi raccontare delle storie, e tra gli obblighi morali dei genitori, quello di raccontare le storie i propri figli. Se mi sforzo un po' mi ricordo ancora la storia che mi raccontava mia nonno, la storia di Trentino, sempre quella gli chiedevo, e lui sempre quella raccontava, ma (ecco la magia) quando non si legge, le storie non sono sempre uguali, perchè le parole inevitabilmente mutano, fanno giri e capriole prima di tornare.
E chi una volta ha raccontato una storia ad un bambino, sa che negli occhi si accende una luce che mai prima si poteva intravedere, e che la sua mente fa quel viaggio con te, con le tue parole, ed è un po' prendersi per mano quel momento lì, però in modo diverso.
E alla fine della storia, si può solo sognare, per raggiungere quei posti lontani.
3 commenti:
Purtroppo per i miei figli non sono mai stato bravo a raccontare loro le storie.. Si parla molto ma troppo della realtà della vita.. Ciao
Cara Clode, complimenti per il post e per il blog. Sono passata per caso, grazie a Bartleboom, che dà sempre i consigli giusti, e son rimasta incantata. Mi sa che verrò di tanto in tanto a farti una visitina.
Barbara
Anche io adoravo farmi raccontare storie, e quando sarò vecchietta credo che adorerò racocntarle ^_^
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