mercoledì 9 febbraio 2011

AIVANGO

Una distinta signora entra con passo deciso in biblioteca in un momento di relativa calma, con accento dell'Europa dell'est si rivolge a noi dicendo:
"cercavo un libro che si intitola "Aivango"" (almeno così l'ha pronunciato...)
La mia collega seduta al computer gira gli occhi nella mia direzione, e io provo un:
"scusi, come ha detto che si intitola il libro?"
"Aivango"
La mia collega non osa iniziare a digitare un nome che darà sicuramente risultato nullo, io capisco l'imbarazzo e riprovo:
"non è che per caso si ricorda l'autore?"
"no, l'autore non lo ricordo, lo deve leggere mio figlio per scuola, io l'ho letto anni fa, è un romanzo medievale ambientato in Inghilterra..."
Cerco di far lavorare le mie sinapsi i più velocemente possibile...romanzo che si legge per scuola...probabilmente di argomento medievale...inglese...
"Ah, Ivanohe?!"
"Sì, quello, ah in italiano si dice così? In Inglese si dice Aivango..."
"... certo!"

N.d.R. Io sarò anche solo una misera laureanda in Lingue straniere, ma la mia collega è proprio laureata in Lingue, vi lascio immaginare che sguardo ci siamo scambiate...

2 commenti:

Lieve ha detto...

Io adoro questi siparietti!
Giusto un paio di giorni fa mi ferma un turista, dall'aria palesemente sperduta. "Where is Tostav?"
Io già quando mi chiedono indicazioni stradali su un posto che conosco vado in panico, perchè ho il senso dell'orientamento di un pesce in una boccia, figurati quando non capisco dove il malcapitato voglia andare... Alla fine era Trastevere!!!!

Clode ha detto...

Sai cosa? non ti puoi mettere a ridere lì per lì, devi aspettare che saino usciti almeno!!
;-)