domenica 27 aprile 2008

'C'è solo la strada su cui puoi contare...'

Ieri era proprio una brutta giornata... Non c'era penna o chitarra che tenesse, perché i pensieri in gola erano troppi per suonare e non trovavano una forma scritta... metereologicamente parlando però giornata meravigliosa, allora trovo l'unico meccanico aperto, al volo mi faccio cambiare i pedali della mia mitica mountain bike (ce l'ho da quando sono piccola, mio papà non ha mai avuto il concetto delle cose "per bambini" e mi ha comprato una bici come si deve quella volta...), gli faccio dare una gonfiatina alle ruote e dopo pranzo parto, destinazione dalla mia amica Elena, che abita 20 km da casa mia, ma che ha sempre tempo per ascoltarmi...

...avevo bisogno di un po' di strada e quella che scelgo per arrivare a casa sua alla fine è l'ideale, niente ciclisti della domenica, perché non costeggia l'Adige, ma passa per campi e case, e un fiumiciattolo che non è proprio un bel vedere, ho bisogno di fare un po' di fatica, di stringere i denti non perché non voglio far scendere lacrime. Non c'è nessuno in giro, è ancora presto, e siamo io, la mia bici che non mi ha mai tradito, e con cui ho fatto più di 200 km in Austria, e un po' di musica che mi son premurata di portar via con me. Sono stata anche più veloce del previsto, e arrivo per la mia sosta e le mie 'ciacole'.

Elena non fa domande, ascolta, quello che ho voglia di raccontare racconto, quello che non so spiegare neanche a me stessa, non me lo chiede. Mi scruta, per capire cosa ho bisogno di sentire, e poi mi fa uno di quei suoi sorrisi... Io cerco spiegazioni al fatto che sia una giornata così nera, racconto cercando di spiegarmi, ed evitando parole inutili, e alla fine rimango solo con i miei "...non capisco..."

Poi, visto che ci sono faccio altri 5 km nella stessa direzione e vado a trovare mia zia che è in casa di riposo, e io (scandalo!) vado così poco da lei, ma ormai pedalata più, pedalata meno, che mi costa? La trovo tranquilla, sufficientemente lucida, a parte che mi parla di mia nonna (sua sorella) che è morta 8 anni fa, ma lei non se lo ricorda, però mi ha riconosciuta, e quando le ho detto che son venuta in bici ha capito che ho pedalato per un bel po', poi la saluto (me racomando, far la brava, e no far combatare), giro la bici e ripedalo fino a casa...

Il vento è contrario stavolta, quindi ci metto un po' di più a tornare, di metter la marcia più alta non se ne parla, perchè già faccio fatica così... Torno stanchina a casa, due parole con la vicina che è al balcone, e poi per fortuna la casa è deserta, così sto un po' sola...
La strada non tradisce mai, aiuta, però questa volta non molto, tornata a casa i pensieri non si schiariscono nella mia mente, ma almeno ho sfogato un po' di energie, e ho raccontato un po' di me a qualcuno, non so come mai, ma certe cose sembrano meno pesanti se le condividi, ed è così anche per me, ho condiviso un fardello, e ci ho guadagnato un abbraccio e un po' di comprensione, ma portarlo al di là della salita, quella è un'altra storia...

4 commenti:

Anonimo ha detto...

complimenti per il blog, e per quello che scrivi...mi ha colpito...

Clode ha detto...

Ti ringrazio! ;)

Paolo Pantaleo ha detto...

Come esserti stato vicino durante la pedalata.. Un abbraccio

Clode ha detto...

Le giornate di sole continuano, e mi sa che darò sfogo ad altre pedalate...