mercoledì 2 luglio 2008
L'ho presa bene!
Giusto in questi giorni, stavo riflettendo sul fatto che ultimamente gli esami universitari mi fanno meno effetto. Non che sia mai stata una di quelle che perdono la vita dietro l'università, studio, sì, ma non mi ammazzo di lavoro. Anche al liceo, per esempio, avevo un orario massimo di studio: le sette di sera. Oltre, non ho mai studiato, e quando mi imponevo di farlo ripartivo alle 8 30 per fermarmi alle 9 30.
Però all'Università, soprattutto i primi anni andavo parecchio in paranoia per gli esami, prima di quelli più impegnativi giravo per casa tipo zombie e guai a chi mi rivolge la parola, vagavo ripetendo frasi del tipo "Tanto mi boccia!", riempivo la camera di libri, fogli appunti, post-it e quant'altro... Arrivata all'appello (se era orale mi iscrivevo per ultima e lasciavo il mio posto a chiunque, anche il bidello...), iniziavo a pensare seriamente di tornamene a casa, o pensavo, se mi da un voto basso e non voglio accettarlo, ma poi so già che lo accetto...
Ultimamente no, studio con un po' più moderazione, se mi scappa una riga, pazienza, mi iscrivo agli esami anche come prima della lista, e dormo sufficientemente serena la notte!
Ecco, quello che è successo stamattina sembrava confermare un mio buon livello di autocontrollo, sì, perché mi hanno bocciata ad un esame orale, che in sé è già una cosa un po' brutta, ma ero particolarmente colpita nell'orgoglio dato che era un esame di letteratura (materia in cui sono sempre stata brava...). Così quando sono uscita dall'aula, mi son detta "Beh, Claudia, vedi che ultimamente ti stressi meno per gli esami, l'hai presa bene!". Sì, sì, l'hai presa bene...
Telefono alla mia amica con la voce rotta spiegandole il disastro di un interrogazione in cui dopo la prima domanda vengo rispedita al mittente, poi chiamo a casa e giù lacrime, in stazione aspetto il treno e ogni 5 minuti soffio il naso (no, ma è l'aria condizionata, perché in realtà l'ho presa bene!), per il viaggio in treno provo a comprareVanity Fair, nel tentativo di stendere quei pochi neuroni che mi son rimasti, ma senza grossi risultati. Poi torno a casa e appena chiudo alle spalle la porta ricomincio a piangere, mio papà mi guarda come per dire "se anche volessi dirti qualcosa, non potrei mai infierire!", poi tenta con frasi della serie "è solo un esame non casca mica il mondo", "tanto a settembre lo puoi rifare!", "almeno adesso hai capito cosa vuole", che non migliorano la situazione.
Provo a distrarmi, e mi butto sul letto con un libro di Pennac, l'idillio dura pochi minuti, poi le fontane riprendono (no, ma l'ho presa bene, ho imparato a gestirla sta cosa degli esami, sì, sì!), quindi decido di farmi una doccia, acqua su acqua, male non può fare!
Esco dalla doccia, e siccome non ho pranzato perchè avevo un groppo allo stomaco (ma sarà il caldo perchè ormai accuso molto meno il colpo per gli esami universitari...), cerco qualcosa di iper-calorico che mi dia soddisfazione e mi faccia sentire molto in colpa dopo...
Adesso sentire il rumore della macchina che potrebbe essere qualche familiare che rientra e magari mi chiede "com'è andata stamattina?", mi fa già sentire il magone e mi sa che si riaprono i rubinetti...
no, ma a parte questo... L'ho presa bene!
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4 commenti:
Oh povera o_O mi dispiace molto...
ma anche se adesso ti brucia vedrai che passa presto e sarà di incentivo per il prossimo appello. E a parte questo hai fatto bene a cercare di prendere gli esami con più calma, anche stressarsi fino all'esaurimento può essere controproducente ;)
Ora su con la vita...
Ciao!
sai cos'è che più ti uccide in questi casi? Gli amici i familiari, le persone a cui avevi detto che hai un esame che appena ti vedono ti chiedono "com'è andata?".
...quello ieri proprio non lo reggevo!!
grazie!
L'autoironia ti salverà. :))
(Mi intrufolo dal blog di Bart)
Intrufolati pure quando vuoi!
Sì, l'autoironia c'è, ma quel pomeriggio ci sono state anche parecchie lacrime!
è liberatorio riderci su!! ;)
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